FOBO, genitorialità e scelta della scuola

Hai mai sentito parlare di FOBO?

Probabilmente hai già sentito il termine FOMO – Fear of missing out, che si riferisce all'ansia di perdersi qualcosa: magari è la paura di essere esclusi da un certo “giro”, la sensazione di mancare occasioni che potrebbero influenzare positivamente la propria vita o carriera o anche solo, nel piccolo, il timore di perdersi qualche contenuto online che in quel momento sta riscuotendo interesse. L'effetto della FOMO sulle persone è quello di portarle a cercare di esserci sempre, partecipare sempre, dire sempre di sì, incidendo nel tempo negativamente sul livello di benessere mentale e sulla capacità di mettere limiti e tracciare confini.

Chissà se invece conosci l'acronimo FOBO, che sta per Fear of a better option. La FOBO è l'ansia di non fare la scelta migliore possibile tra quelle a nostra disposizione. Ha a che fare con l'idea che esista una scelta “migliore” in astratto e che il nostro obiettivo sia individuarla. Questo porta a un riesame ossessivo di ogni singola opzione alla ricerca dei segnali che confermino la “superiorità” di una scelta rispetto alle altre. Il risultato può essere uno stato di immobilismo determinato dall'incapacità di eliminare definitivamente alcune opzioni e continuare invece a rimuginarci sopra, con conseguente senso di sfinimento mentale.

La scelta migliore

Appena ho appreso questo concetto l'ho immediatamente collegato alla genitorialità e immagino che anche a te sia venuto istintivo. Quante volte ci troviamo a farci proprio questa domanda: Quale sarà la scelta migliore? Avrò fatto la scelta giusta? Dall'ospedale in cui partorire a quale crema applicare sul corpo del neonato. Da come svezzarlo a se e quando mandarlo al nido. Da quanto coprire un bambino quando fa freddo a se iscriverlo o meno a un'attività pomeridiana e quale.

Nei mesi tra ottobre e febraio circa, tantissime mamme e papà si trovano alle prese con la scelta della scuola (di vario grado) in cui mandare i propri figli l’anno successivo. Quale responsabilità! Vorremmo tutti che esistesse un'opzione risk-free, ovvero senza possibilità di errore/con garanzia di successo. La verità è che non esiste e che dobbiamo accettare che ogni scelta è necessariamente imperfetta perché fondata su informazioni parziali ed elementi incerti.

In questo articolo intitolato “Genitori e Scelte” ti parlavo del fatto che esistono 3 diverse tipologie di decisioni, raggruppate in base all'impatto che hanno sulla nostra vita (o su quella dei nostri figli).

  • Quando siamo davanti a decisioni a impatto nullo possiamo in generale delegarle (a terzi o al caso) e coinvolgere i nostri bambini se vogliono dire la loro.

  • Nel caso di decisioni a impatto medio è bene confrontarsi all'interno della coppia, possiamo anche tenere da conto le preferenze dei nostri bambini ma non sempre decideremo in accordo con queste, quindi spiegheremo le nostre motivazioni e accetteremo eventuali rimostranze.

  • Per le decisioni ad alto impatto occorre invece una buona dose di consapevolezza e di confronto perché spesso attivano emotività, ansia e circoli viziosi.

Cosa può aiutare in questo processo?

Scelte ad alto impatto, come scegliere la scuola per i propri figli

  1. Stabilisci chiaramente (ed esplicitamente) quali sono i tuoi criteri di scelta riguardo alla decisione che ti trovi ad affrontare. Cosa è importante per te in questa scelta? Quali sono gli elementi che vuoi analizzare?

    Scrivere, in questa fase, è molto utile. Il confronto all'interno della coppia di genitori è fondamentale per mettere in luce tutti gli elementi importanti. Se non si è perfettamente allineati, questo è il momento per avere una conversazione sui valori e su cosa, nella propria storia personale, contribuisce ad attribuire importanza a determinati elementi.

    Useremo come esempio la scelta della scuola elementare.
    Ipotizziamo che nella scelta della scuola per te sia importante che almeno nei primi anni non ci siano compiti a casa perché dai molta importanza alla possibilità di praticare sport e avere del tempo libero. Pensi che dopo tante ore seduti i bambini abbiano diritto a giocare, rilassarsi e coltivare le proprie passioni. Siccome tu il genitore che sta a casa il pomeriggio ed eventuali tensioni ricadrebbero su di te, questa cosa non è negoziabile. Vorresti poi una scuola che consideri il bambino come individuo e non come unità: ti informerai quindi su come ci si approccia ai bambini che fanno più fatica a imparare, e magari chiederai se e come oltre al programma didaticco si presti attenzione allo sviluppo dell’intelligenza emotiva e relazionale all'interno della classe. All'altro genitore sta a cuore che la scuola sia inclusiva, che offra la possibilità di confrontarsi con famiglie diverse per origine e cultura. Infine, siccome la vostra vita è piuttosto complicata, avete bisogno di una scuola vicina a casa, siete comunque disposti a fare a turno 10/15 minuti di auto se necessario, ma sarebbe bello poterci arrivare a piedi.

    Individuare questi criteri è fondamentale perché sono i vostri. Quelli di un'altra famiglia potrebbero essere diversissimi e ugualmente legittimi, ad esempio: un buon posizionamento della scuola rispetto alla media nazionale dei risultati dei test invalsi, la possibilità di avere il dopo-scuola, diverse ore di inglese alla settimana e così via.

  2. Individua le opzioni disponibili e raccogli le informazioni che ti servono per valutare se la scelta soddisfa o meno i tuoi criteri.

    Visita i siti, partecipa agli open day, fai domande specifiche, manda email e chiedi incontri personali se possibile.

  3. Elimina le opzioni che per un motivo o per l'altro non ti sono accessibili. Le ragioni possono essere economiche, logistiche, pratiche o di altra natura.

    Una delle scuole che hai visto ti è piaciuta molto ma è veramente troppo lontana da casa tua. Andando a visitarla hai capito che arrivarci ogni giorno sarebbe impensabile. Finireste per urlarvi dietro in preda alla fretta tutte le mattine. Per non parlare dei pomeriggi: coordinare l'uscita da scuola con il lavoro sarà già sufficientemente complicato, aggiungici pure 45 minuti di strada tra spostamenti e attese e il mix diventa insostenibile.

    Quando un’opzione non funziona, scartala, non tenerla lì da parte per tornarci periodicamente con pensieri tipo “Sarebbe bello se…” Non è utile e ti impedisce di considerare davvero le altre opzioni.

  4. Se non c'è un'opzione che corrisponde perfettamente a tutti i vostri criteri di scelta (come è probabile che sia), dovrete attribuire un livello di priorità ai singoli criteri. Individuate le scelte “finaliste” e fate una lista di pro e contro per ciascuna, poi osservate dove nei “pro” compaiono i criteri più importanti.

  • pensi che l'inglese sarebbe bello ma in fondo si può imparare anche fuori da scuola o più in là nel tempo > priorità media

  • hai trovato una scuola senza compiti ma ha solo il modulo e tu hai bisogno del tempo pieno, quella è una priorità assoluta e prevale sull'altra

    Così scritto il processo può sembrare piuttosto macchinoso ma ha due vantaggi fondamentali:

  • ci forza a essere chiari con noi stessi

  • ci forza a essere chiari nella coppia

Se siamo persone consapevoli, con una buona conoscenza dei reciproci valori, è possibile che il tutto si risolva nel corso di una o due conversazioni.

Se invece non ci sono chiarissime le nostre priorità, se ci sentiamo sopraffatti dalla quantità di opzioni disponibili e soprattutto se ci facciamo condizionare dalle scelte degli altri, può essere molto utile seguire il processo passo passo.

Quello che spesso succede all'inizio di un percorso di parent coaching è che si stabiliscono gli obiettivi educativi di lungo periodo. Da qui si ricavano i princìpi che guidano le scelte educative: da come comunicare in famiglia a ciò a cui diamo importanza nella relazione con i figli. Avere chiari questi princìpi è di grande aiuto per una genitorialità più efficace ed è particolarmente utile quando si tratta di prendere decisioni: tutto quello che dobbiamo fare è informarci sulle opzioni e individuare quella più coerente con i nostri princìpi e valori.

Se hai voglia, puoi cogliere questo stimolo per riflettere su di te: a cosa dai importanza nella crescita e nell'educazione dei tuoi figli?

Sbagliare la scelta

Per quanta cura mettiamo nelle decisioni importanti, scegliere rimane un processo imperfetto e dobbiamo essere pronti ad accettare che magari, nonostante tutto, la nostra scelta si rivelerà “sbagliata” o insoddisfacente. Sbagliare non è una colpa. A quel punto ci rimboccheremo nuovamente le maniche e, alla luce delle nuove informazioni che sono emerse, valuteremo nuovamente come affrontare la situazione e che scelta fare.

Più che sulla nostra capacità di fare sempre scelte azzeccate per i nostri figli, dobbiamo poter contare sulla nostra capacità di stare loro accanto quando si verificano intoppi e difficoltà. I bambini hanno bisogno del nostro aiuto per dare senso alle loro esperienze. Se offriamo loro ascolto ed empatia, se verbalizziamo ciò che accade, se li osserviamo e li aiutiamo a trovare la propria voce, allora impareranno a comprendere ciò che succede a loro e intorno a loro senza sentirsi vittime. Questa è la cosa davvero importante: che sappiano tollerare ciò che non è perfetto, che sappiano prendere le distanze da ciò che non è corretto e che sappiano riconoscere e rifiutare ciò che non è “sano” per loro.

Quello che hai appena letto è un estratto dalla newsletter di febbraio 2023 del Genitore Consapevole. La newsletter è lo spazio che mi consente maggiore approfondimento sulle tematiche, maggiore spessore e complessità. È anche uno strumento grazie al quale è possibile raccontarsi e confrontarsi con le esperienze di altri genitori. Se desideri iscriverti clicca qui! Grazie
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