Vivere la genitorialità come un’opportunità di crescita personale

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La maternità non è un invito ad annullarsi, ma a cambiare e crescere

A volte si fa l’errore di pensare che essere genitori migliori significhi dare più opportunità, più stimoli, più hobby, più giochi…e in questa corsa a dare si finisce sotterrati di impegni e aspettative inarrivabili. Genitori sempre di fretta, stressati e schiacciati dal paragone con altri che, inevitabilmente, sembra riescano a fare di più.

Oppure, in totale buona fede, si sbaglia a interpretare la teoria dell’attaccamento e si finisce per credere che per essere una base sicura per i propri figli si debba tenerli sempre addosso, esserci sempre, rinunciare ai propri interessi e sostituirli con una dedizione totale. In questa situazione, prendersi un’ora per sé può suscitare in un genitore un enorme senso di colpa.

Essere genitori migliori significa prima di tutto essere persone migliori. Saper respirare davanti a un errore. Saper riconoscere un bisogno in un pianto. Usare il sorriso come strumento educativo. Ascoltare, essere presenti, empatici e attenti, ma mettere dei limiti. Essere un esempio di gentilezza, entusiasmo e accettazione di sé.

Sono cose che possono sembrare molto difficili. Ma sono anche sfide entusiasmanti che possono portare un vero cambiamento in noi, nelle nostre vite e in quelle dei nostri familiari.

Per diventare chi vogliamo essere dobbiamo confrontarci con chi siamo

Si parte sempre da noi. Da quello che possiamo mettere in campo in termini di tempo, pazienza, empatia e attenzione.

Se qualcuno mi dicesse: "Mio figlio non sa mantenere la concentrazione"
Io chiederei: "Quanto diresti che dura, in questo momento, il suo stato di concentrazione?"
Ammettiamo che la risposta sia "10 secondi". Allora direi: "Tuo figlio, in questo momento, riesce a mantenere la concentrazione per 10 secondi. C'è qualcosa che puoi fare per aiutarlo ad arrivare a 11?"

Mi piacerebbe che ogni genitore applicasse questo principio a se stesso, nel suo percorso di crescita personale: cosa sono in grado di fare adesso? Qual è il più piccolo progresso che posso compiere per andare nella direzione dei miei obiettivi? Come posso metterlo in pratica?

Non c'è niente che non possiamo fare. Si tratta di acquisire consapevolezza, calibrare i propri passi e, se serve, farsi aiutare a uscire da alcuni momenti di impasse.

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Perché a volte le madri trattano male i figli?