Rispetto per (tutti) i bambini
Genitorialità Rispettosa: Il Confine tra Educazione Dolce e Permissivismo
Qualche giorno fa mi trovavo al parco e ho assistito a una scena che mi ha fatto riflettere sulla genitorialità rispettosa e possibili errori di interpretazione o applicazione. Una mamma era lì con la sua bambina, una piccola di circa 3-4 anni, e la accompagnava con calma e incoraggiamento mentre si arrampicava su una struttura. La madre era meravigliosa: attenta, serena, senza fretta e senza trasmettere paura, anche se la bimba era piuttosto in alto.
Quando l'eccessivo focus sui propri bambini fa perdere di vista il contesto
Poco dopo, sono arrivati altri bambini, un po' più grandi, di circa 5-6 anni, che si sono messi in coda, chiaramente desiderosi di salire anche loro sulla struttura. Tuttavia, la prima bambina, soddisfatta del punto raggiunto, si era fermata, ma era preoccupata all'idea di scendere. La mamma ha continuato a non metterle fretta, ignorando gli altri bambini che, pur essendo sorprendentemente comprensivi, mostravano segni di impazienza.
In quel momento mi sono chiesta: è possibile che in nome della genitorialità rispettosa si cada in un eccesso di permissivismo? Rispettare i bambini non significa rispettare solo i propri figli, ma rispettarli tutti. Abbiamo la responsabilità di crescere individui capaci di ascoltare sia sé stessi che gli altri, e trovare questo equilibrio è complesso ma fondamentale.
Il Difficile Equilibrio tra Dipendenza e Indipendenza
Rispettare i bambini vuol dire sostenere il loro bisogno di dipendenza e di indipendenza, a seconda della loro età e fase di sviluppo. Significa dare loro la libertà necessaria, ma anche stabilire limiti che li aiutino a rispettare la libertà degli altri.
Una Riflessione sul Ruolo del Genitore
Qualche giorno dopo aver assistito a questa scena, ne ho parlato con un papà e lui ha commentato che sarebbe bello se ci sentissimo tutti un po’ genitori di tutti i bambini. È un pensiero che mi piace molto. Spesso ci concentriamo così tanto sui nostri figli da dimenticare gli altri, oppure diamo così tanta importanza agli altri da trascurare i nostri. Se riuscissimo a considerarli tutti, forse crescerebbero meno competitivi e più capaci di considerare il prossimo.
Riflessioni Sulla Genitorialità Senza Giudizio
Poiché sto riflettendo su un episodio che riguarda un’altra mamma, ci tengo a precisare alcune cose importanti:
Riflettere è meglio che giudicare: Quando prendo spunto dalla realtà per portare avanti una riflessione, il mio intento non è giudicare ciò che vedo, ma capire cosa posso imparare. Giudichiamo quando traiamo conclusioni sugli altri, riflettiamo quando ci poniamo domande aperte.
Non ci sono buoni o cattivi, solo opportunità di fare meglio: Sbagliamo tutti, a volte, spesso in buona fede. L’importante è cercare sempre di migliorare.
Non esiste un solo modo "giusto" di fare le cose: Per questo motivo non ho voluto dire cosa avrebbe potuto fare di diverso la mamma in questione. Ci sono diversi modi, tutti rispettosi, per gestire una situazione come questa. Per esempio, si potrebbe dire ai bambini più grandi: "Grazie per la vostra pazienza, state aiutando la piccola a fare del suo meglio", oppure: "Vi dispiace darle ancora qualche minuto? È la sua prima volta e ha bisogno di tempo." Oppure si potrebbe parlare con la propria figlia, dicendo ad esempio: "So che si sta bene lassù, ma ora ci sono altri bimbi che aspettano, e devo chiederti di scendere" o "Hai ancora un minuto per capire come scendere, poi se non riesci ti aiuto, così lasciamo spazio agli altri bimbi, e riproviamo dopo."
Conclusione
Ognuno scelga il proprio modo di gestire queste situazioni, ma è importante mantenere uno sguardo capace di abbracciare tutti i bambini, non solo i propri: di considerare il contesto e l’espio che si da a ogni paio di occhi che ci guardano in quel momento. In questo modo, possiamo aiutare i nostri figli a crescere con un senso di rispetto e considerazione per gli altri, elementi fondamentali per una società più empatica e cooperativa.
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