Risalire lo scivolo al contrario

Ogni giorno, in migliaia di parchi in giro per il mondo, i bambini risalgono gli scivoli al contrario.
Ogni giorno migliaia di genitori li ammoniscono di non farlo, pena la fine del divertimento.

Come mai?

Cosa c’è dietro questo bisogno dei bambini di usare quello strumento al contrario rispetto a come sarebbe “giusto”?
E cosa c’è dietro il bisogno degli adulti di impedirglielo?

Risalire lo scivolo al contrario per i bambini è una forma di esplorazione: esplorazione dell’ambiente e delle proprie capacità (sia da piccoli che man mano che crescono).

Tirare, cadere, scivolare, stare quasi per arrivare, farcela, arrivarci in un balzo…sono tutte fasi di un processo affatto scontato in cui i bambini si misurano con il proprio equilibrio, la propria forza, la propria astuzia e la propria volontà.

Risalire lo scivolo al contrario è come cambiare prospettiva: guardare le cose da un punto di vista diverso. È come camminare dopo aver gattonato. È come lanciare dopo aver raccolto. È una fase fisiologica del loro processo di scoperta e conoscenza.

Quando un adulto vede un bambino che risale uno scivolo al contrario però, troppo spesso non vede tutto questo: vede un bambino che disubbidisce e che non rispetta le regole. O magari vede un bambino in pericolo. O ancora, vede lo sguardo giudicante di altri genitori e sente di dover fare qualcosa per dimostrare di avere il controllo della situazione e di essere un “buon” genitore.

Ma cos’è un “buon” genitore? Forse un genitore che riesce a portare rispetto contemporaneamente al bambino, all’ambiente e alle altre persone. Forse è un genitore che insegna al figlio che la sua esuberanza e creatività sono benvenute ma devono rispettare la libertà degli altri.

È giusto intervenire in supporto dei nostri bambini quando ancora non sono in grado di comprendere le norme sociali. È giusto aiutarli ad aspettare il proprio turno, a “lasciare scendere prima di salire”, a pulire dopo aver sporcato e a lasciare posto agli altri quando c’è qualcuno che aspetta.

Per fare tutto questo non occorre vietare, non occorre punire e non occorre umiliare. Occorre esserci ed essere attenti.

PS immagino che ognuno avrà il proprio vissuto emotivo e i propri aneddoti a riguardo. Ogni posizione è legittima. I miei sono sempre spunti di riflessioni non comandamenti: se a te non piace che tuə figliə salga lo scivolo al contrario non sbagli a fermalə. Rifletti magari su come lo fai, su quali sono le tue ragioni e su come spiegargliele. Sono certa che troverete altre esplorazioni da fare più in linea con i tuoi princìpi.

Illuatrazioni: Stella Santin
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Super genitori e figli “viziati”