Tre domande a Paolo Moretti
Qual è stata la sfida più grande che hai dovuto affrontare durante la crescita di Beatrice?
Bea è molto diversa da me. Io sono chiuso e non riesco sempre ad esprimere i miei sentimenti, lei è riservata ma molto affettuosa. Ancora dopo tanti anni può rimanere turbata da una mia risposta frettolosa o fredda. Posso affermare di essere una persona molto sicura nella vita quotidiana, mi sento preparato nel lavoro e nelle relazioni, ma nel ruolo di genitore ho sempre forti dubbi.
Se guardo al passato penso sempre che avrei potuto fare meglio, cambiando un po’ per lei.
Voi due avete un rapporto di grande affetto e fiducia, in che modo ne hai favorito lo sviluppo?
Con il tempo.
Ho cambiato il mio stile di vita per lei scegliendo un lavoro che mi permettesse di starle vicino. Come dicevo, sono un po’ chiuso e proprio per questo l’esserci sempre stato anche se in silenzio è stato fondamentale. Il nostro rapporto è diventato speciale grazie al mio esserci e alla sua grande capacità di amare. Un percorso fatto a metà.
Che cosa significa oggi per te essere papà di una ragazza adolescente?
Sento il suo grande bisogno di autonomia e la necessità di differenziarsi da noi. Oggi essere suo padre per me significa essenzialmente lasciarle i suoi spazi darle fiducia (magari con il cuore in gola e la voglia matta di proteggerla) e soprattutto essere mediatore tra lei e la mamma :)