“Non imparerà mai!”

Quando vediamo nei nostri bambini un comportamento che non ci piace, abbiamo la tendenza a proiettalo nel futuro, creandoci un’immagine di nostro figlio adulto con lo stesso comportamento immaturo/irrazionale. A quel punto reagiamo rispondendo alla nostra paura piuttosto che a ciò di cui lui ha bisogno in quel momento.

Faccio un esempio pratico: è sera, la tua bambina di tre/quattro anni chiede di essere aiutata a mangiare durante la cena. Tu ti infili in una spirale di pensieri tipo “è la terza volta che me lo chiede questa settimana, non è possibile, ormai è grande, deve imparare a mangiare da sola, non può sempre dipendere da noi, non sarà mai autonoma”. Avendo caricato il momento di tutti questi significati e conseguenze è comprensibile una reazione rigida, fredda, scostante, piena di ansia e poco efficace nel dare sia comprensione che fiducia.

Se invece riesci a vedere quello che hai davanti senza fare proiezioni vedrai una bambina stanca o bisognosa di attenzione, che puoi avvicinare a te e rassicurare con una carezza e un sorriso, a cui magari darai due o tre bocconi per poi vederla continuare da sola.

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“Gli ho detto di smetterla perché è pericoloso ma non mi ascolta!”

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Che cos’è il parent coaching?