“Gli ho detto di smetterla perché è pericoloso ma non mi ascolta!”
La maggior parte dei comportamenti che troviamo fastidiosi o sfidanti da parte dei nostri bambini è dettata dai loro impulsi, non dalla volontà.
Questo non significa che i bambini non sanno che il comportamento adottato (specialmente se aggressivo o apertamente contrario alle regole familiari) è sbagliato, ma che in quel momento non hanno l’autocontrollo necessario a interromperlo. E quindi questa responsabilità ricade su di noi, gli adulti capaci di analisi, discernimento, comprensione e autoregolazione.
Spesso mi capita di sentire i genitori dire: “ma gli ho spiegato cento volte perché non deve farlo, lo sa che è pericoloso!” Sono genitori che hanno cercato di essere pazienti, di ragionare con i loro bambini, di insegnargli qualcosa e che alla fine, di fronte al fatto che questo non funziona, rischiano di perdere la pazienza, urlare e allontanarsi dalla persona empatica e rispettosa che vogliono essere.
Quando i bambini sono “fuori controllo” fare appello alla loro capacità di ragionare risulta quasi sempre inutile.
Lasciare che continuino a comportarsi male (e magari a farsi o fare male) mentre noi cerchiamo di spiegare loro perché dovrebbero smettere gonfia la nostra frustrazione ed esasperazione. La cosa più generosa (e utile) che possiamo fare in questi momenti è intervenire subito e impedire al bambino di continuare a sbagliare e sentirsi sbagliato. Farlo con decisione, fiducia e rispetto è la chiave per alimentare la relazione anche in un momento di difficoltà.
Per potersi fidare di noi, i bambini hanno bisogno di sapere che siamo in grado di mantenere la calma quando loro la perdono, di essere gentili quando loro sono aggressivi, di proteggerli quando ricschiano di farsi male e di contenerli quando si sentono fuori controllo.