Mio figlio vuole sempre l’ultima parola!

Quante volte ci siamo ritrovati a pensare: mammamia, questa bambina vuole sempre l’ultima parola! Ma è davvero così? Vuole l’ultima parola o vuole essere ascoltata? E non è che forse l’ultima parola la vogliamo noi? O che pretendiamo di averne diritto, magari dopo che ci è stata tante volte negata quando eravamo piccoli a nostra volta?

Se scegliamo di essere genitori consapevoli, se vogliamo adottare un’educazione positiva e rispettosa, dobbiamo ricordarci che è importante che i bambini sentano di poter dire quando sono stati fraintesi o quando pensano di aver subito un’ingiustizia. La loro rabbia è sana. Permette a loro di avere una voce e costringe noi ad un rapido auto-esame, consentendoci di chiedere scusa e riparare.

Il bambino che non può o non osa rispondere quando viene sminuito, accusato o mal giudicato resta umiliato e avvilito, con conseguenze negative sia per la sua autostima che per la nostra relazione con lui.

Crescere adulti assertivi significa accettare (e incoraggiare) bambini assertivi.

L’esempio che forniamo loro attraverso il nostro comportamento sarà la bussola grazie a cui imparare a distinguere tra assertività e aggressività.

Prendiamo le illustrazioni qui sopra. Dopo la seconda immagine, il papà ha due strade: rispondere in modo autoritario e prevaricante oppure scegliere la strada del rispetto, quella che lo porta ad essere un adulto autorevole e affidabile.

Vediamo degli esempi concreti.

Ecco alcune risposte irrispettose:
“Taci, non me ne frega niente, non avresti proprio dovuto prenderlo!”
“E chi è che lo ha chiuso male, eh? Sei stata tu! Non ne fai una giusta.”
“Non provare a rispondermi sai! Fila in camera tua e pensa a quello che hai fatto!”

Ecco invece un esempio di risposta rispettosa:
“Scusa se ho alzato la voce. Se il barattolo era chiuso male probabilmente è caduto per quello. La prossima volta è meglio prenderlo mettendo una mano sotto così sei più sicura. Va bene? Ora prendiamo quello che ci serve e puliamo insieme questo pasticcello.”

Cosa fa questo ipotetico genitore?

  1. Ripara l’errore di aver urlato/giudicato/sminuito

  2. Fornisce un aiuto pratico su come evitare di sbagliare di nuovo la prossima volta, perché quando si sbaglia è importante imparare dal proprio errore

  3. Resta nella relazione con affetto, invita alla collaborazione per risolvere il problema e riporta il sorriso

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Illustrazioni: Stella Santin per Il Genitore Consapevole
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Genitori e nipoti: un equilibrio delicato ma possibile

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Con mio figlio non funziona!