Con mio figlio non funziona!

Educare con rispetto: come adattare i consigli alle esigenze del tuo bambino o della tua bambina

Nel mondo moderno, abbiamo accesso a numerosi “copioni” che ci suggeriscono cosa dire e fare con i nostri bambini in momenti critici: quando si arrabbiano, quando sono tristi o quando non accettano una sconfitta. Ci sono risposte pronte quasi per ogni situazione. Questi suggerimenti pronti possono essere un'ottima risorsa, perché ci spingono a riflettere su reazioni automatiche che forse abbiamo ereditato senza mai metterle in discussione.

Per esempio, invece di dire: “Hai finito di tirarmi la maglietta?!”, potresti provare a dire: “Non mi piace quando mi si tira la maglietta, chiamami per nome quando hai bisogno di me.”

Perfetto. Ma c’è di più.

Ogni bambino è diverso, ogni genitore è diverso

Non esiste una formula universale per ogni situazione. Le parole, l’intonazione e il linguaggio del corpo possono variare enormemente da bambino a bambino, e anche tra genitori. La stessa frase empatica, come: “Mi dispiace che tu sia così arrabbiata. Deve essere stato davvero importante per te. Vuoi un abbraccio?” potrebbe suscitare tre reazioni molto diverse in tre bambini:

  1. Uno si calma e accetta l’abbraccio.

  2. Un altro urla: “NO! Non ti voglio sentire, vai via, voglio stare da sola!”

  3. Il terzo si tappa le orecchie e inizia a piangere.

Queste reazioni non riflettono il valore dei genitori, ma solo che ogni bambino è unico e ha esigenze diverse in momenti diversi.

La genitorialità è una relazione, non uno schema predefinito.

Sebbene sia utile avere delle idee su cosa dire, è essenziale adattarle al momento, al bambino e al genitore coinvolto. Non esiste un approccio perfetto che vada bene per tutti. Cercare di applicare un metodo universale può farci sentire inadeguati quando le cose non vanno come previsto.

È fondamentale considerare diversi fattori: la fase di sviluppo del bambino, il suo stato emotivo e fisico, il suo carattere e ciò che ha funzionato in passato.

La chiave per una genitorialità rispettosa: conoscenza, buon senso e adattamento

Quando parliamo di educazione, non esiste un scelta “migliore” in assoluto. Non esiste un modo universalmente giusto per aiutare i bambini nelle loro difficoltà. Pensarlo rischia di farci sentire profondamente inadeguati. Diventare genitori efficaci non significa seguire schemi rigidi, ma saper combinare conoscenze sullo sviluppo infantile, buon senso e capacità di personalizzare il proprio approccio. Solo così possiamo aiutare davvero i nostri figli a crescere serenamente e affrontare le loro difficoltà.

Indietro
Indietro

Mio figlio vuole sempre l’ultima parola!

Avanti
Avanti

Come l’ambiente influisce sull’autonomia dei bambini