Vento d’estate

Le vacanze con i figli

L'estate scorsa, in vacanza in Sardegna con mio marito e nostra figlia di quasi 5 anni, riflettevo sul fatto che ciò che mi manca di più nelle vacanze da quando c'è lei è lo spazio per la contemplazione. Mi manca stare ferma, in silenzio, davanti al sole che scende. Mi manca guardare il mare e sentire il vento sulla faccia perdendo la cognizione del tempo. Con lei potremmo fare tutto, quello che non facciamo non lo facciamo perché in fondo non lo vogliamo o perché non ce la sentiamo, ma siamo noi a frenarci non è lei. Invece il silenzio e l'immobilità sono antitetici alla sua natura, e così quando stiamo in spiaggia fino a dopo che il sole è sparito nel mare, guardo il tramonto quasi di sfuggita tra un tuffo con lei, due calci al pallone e una partita a Uno. Però è bello anche così. È bello che a un certo punto sia lei a dirmi “mamma guarda che bei colori”, per poi richiamare la mia attenzione pochi secondi più tardi.

Come mi ha scritto Caterina, “Le vacanze cambiano forma con dei figli, stiamo provando a trovare un compromesso che possa accontentare grandi e piccini, dando una chiave di lettura positiva alle tante rinunce che si è portati a fare per provare a goderci a pieno anche questa fase.”

Mi piace molto questo modo di porsi. È vero che non è tutto come sarebbe se fossimo ancora una coppia senza figli, è vero che trovare un equilibrio è difficile, ma è vero anche che è possibile e che per certi versi può condurci a nuove scoperte.

Come mi ha scritto Chiara: “Pur con la fatica che implica il viaggiare con bambini piccoli, da quando pensiamo e organizziamo i viaggi da genitori c’è molta più cura e attenzione nello scovare tutto ciò che un luogo può offrire in termini ricreativi e culturali, cercando di bilanciare i nostri e i loro interessi. Il fatto di prevedere dei momenti di pausa e relax in parchi o altre zone kid-friendly, spesso ci dà l’occasione di conoscere ed entrare in contatto più da vicino le realtà sociali della città e del paese che visitiamo, mentre riflettevo che quando viaggiavo da sola avevo una sorta di ‘frenesia’ o FOMO da viaggio che mi portava a pianificare tantissime cose, senza davvero ‘godermi’ il fatto di trovarmi in quel luogo.”

Ognuno ha la propria idea di vacanza

La coesistenza di più bisogni e di priorità diverse può essere difficile da gestire. Ognuno ha le proprie aspettative riguardo alle vacanze. Un genitore potrebbe ambire al relax assoluto: dopo un anno di figli e lavoro vorrebbe solo abdicare a ogni responsabilità, mangiare quando ha fame, dormire quando ha sonno e per il resto stare. L'altro genitore potrebbe avere voglia di dedicarsi a sport e movimento: finalmente un po' di tempo e spazio per rientrare in contatto con il proprio corpo e recuperare un benessere fisico troppo a lungo trascurato. I bambini potrebbero aver voglia di giocare con i genitori: dopo un anno di “non c'è tempo”, “sì, dopo”, “sbrigati” e “dobbiamo andare” vorrebbero avere la nostra attenzione senza alcuna distrazione, vorrebbero potersi godere il tempo secondo i propri ritmi e non dover seguire una tabella di marcia.

Alla fine dell'estate scorsa, dopo settimane in giro per tenere mia figlia lontana dal caldo e dall'aria di Milano e fare invece il pieno di natura e bellezza, le ho chiesto quali fossero state le sue cose preferite delle vacanze. Mi ha risposto “le coccole e la baby-dance”. In pratica stammi vicina e fammi ballare, non importa dove siamo.

Valeria mi ha scritto: “Per ora che provo ancora molta stanchezza dal gestire i due bambini mi sento che le vacanze a loro portata siano la cosa che preferisco fare: andiamo in montagna e qualche week-end di mare vicino casa, che eviterei perché non siamo in Sardegna ma è comodo. Penso che per loro la vacanza sia il tempo con noi. Che poi il mare sia di Rosolina o di Porto Cervo poco gli importa per ora. A me va bene così. Cosa che invece non accetta ancora il papà.” positiva.

[Questo è un estratto da una newsletter del Genitore Consapevole. Se vuoi iscriverti clicca qui]
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