La testimonianza di un papà che ha scelto l’educazione rispettosa

F. è il marito di una mia cliente. Ho conosciuto lei perché ha preso parte a un percorso di crescita genitoriale in gruppo. Quasi un anno più tardi, mi ha chiamata per fare delle sessioni in coppia, perché anche suo marito aveva mostrato interesse. Alla fine, ho proseguito facendo qualche sessione individuale con lui. F. e G. hanno due bambini ancora piccoli e lavorano entrambi a tempo pieno. Mentre pensavo di scrivere una newsletter sul cambiare idea e accettare di lasciarsi influenzare, ho subito voluto inserire una testimonianza di F. Gli ho chiesto se potevo fargli qualche domanda e lui mi ha gentilmente regalato le sue risposte.

Quando sei diventato papà, immaginavi o conoscevi un modo di crescere i bambini differente da quanto visto fare dai tuoi genitori?

No, non avevo idea che esistessero metodi alternativi. O meglio, tutti quelli che conoscevo (ma senza averli mai approfonditi, quindi avendone un'immagine un po' macchiettistica) mi davano tutti l'idea di rischiare di non dare regole ai bambini. 

Riesci a ricordare che sensazioni ti provocassero inizialmente termini come "disciplina positiva" o "educazione rispettosa"?

Non abbiamo utilizzato, inizialmente, etichette per definire il nostro metodo educativo, ma quando per la prima volta li ho sentiti usare da G. (lei utilizzava anche l'espressione "educazione gentile") temevo fosse una di quelle cose un po' "fricchettone" in cui avremmo finito per crescere dei bambini che difficilmente sarebbero riusciti a vivere nella società moderna, perché un po' "pappamolle": in poche parole, legavo la il termine "gentile" ad un'educazione un po' da genitori-chioccia, che non preparano i figli al mondo reale.

Mi imbarazzo un po' a ripensare a questo tipo di ragionamenti, adesso che ho approfondito cosa realmente significhi educazione gentile.

Da chi ne hai sentito parlare per la prima volta? 

Se abbiamo applicato un metodo di educazione "alternativo" (alternativo almeno a quello tradizionale e con cui non solo noi, ma anche molti figli di amici e conoscenti stanno crescendo) è solo merito di mia moglie, che si è informata molto per prepararsi alla maternità.

Credi che oggi il tuo modo di educare e relazionarti con i tuoi figli sia rispettoso del loro essere bambini?

Credo di sì, pur con tutti i limiti di essere stato educato in modo diverso e quindi di avere alcuni retaggi che qualche volta vengono fuori. E, in ogni caso, quando sbaglio e magari alzo la voce (per fortuna capita abbastanza di rado), cerco di ricordare a me stesso che sono pur sempre un essere umano e sono molto lontano dall'essere infallibile 

Cosa è stato a farti andare in questa direzione?

Non volevo crescere i miei figli come ero stato cresciuto io (riconosco in me molti difetti che sono conseguenza di alcuni "difetti" nell'educazione ricevuta) ma non avevo idea di come procedere. Mi sono quindi interamente affidato a G., anche perché ho visto da subito, all'atto pratico, quanto i risultati fossero tangibili e positivi in tempi relativamente rapidi. E, soprattutto, che quanto appreso (ad esempio nel modo di comportarsi) era divenuto naturalmente parte del modo di fare dei nostri bambini.

È difficile portare avanti questa modalità?

Diciamo che è sicuramente impegnativo: è più facile ottenere qualcosa alzando la voce che non spiegando il perché andrebbe fatta in un certo modo. Ma come ho detto, i risultati compensano di gran lunga la fatica. E comunque, avendo applicato fin da subito questo metodo educativo, il lavoro che si deve fare di volta in volta è via via più facile, perché poggia su basi sembra più solide

C’è qualcosa che diresti a un genitore, magari un altro papà, che oggi provi diffidenza o perplessità ad accogliere un’educazione più “positiva”?

Ne vale la pena. Per quanto possa essere faticoso e talvolta anche frustrante, i risultati saranno tali da farle dimenticare rapidamente.

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