Il difficile equilibrio tra genitori molto protettivi e genitori molto duri

Ci sono due approcci educativi opposti che spesso tentano di rispondere (in modo poco efficace) alla necessità dei genitori di proteggere i propri figli. 

Un approccio è quello di fare loro da scudo, fisicamente ed emotivamente, il più a lungo possibile, evitandogli fatiche, dispiaceri e dolori. Ci si sostituisce ai bambini nelle imprese più complicate e si mente loro davanti a questioni che mettono in difficoltà, come potrebbe essere la morte o altri temi delicati. Tutto questo però li lascia impreparati, con pochissima conoscenza di sé e dei propri meccanismi adattivi e con scarsissime strategie o strumenti per affrontare gli ostacoli della vita. 

Un altro approccio è quello di avere verso i bambini un atteggiamento molto duro, “perché la vita è difficile, nessuno ti regala nulla, tanto vale che lo imparino presto.” Anche qui, è possibile che l’intenzione sia benevola, ma il risultato è di non fornire ai bambini il sostegno adeguato in una fase delicatissima della vita e mandarli nel mondo adulto estremamente diffidenti, incapaci di tessere relazioni solide e positive perché perennemente spaventati o arrabbiati. 

E allora, cosa possiamo fare per aiutare i nostri bambini a crescere sicuri di sé, capaci di relazionarsi con gli altri e di affrontare le sfide che la vita gli porrà davanti?

Dobbiamo investire sulla relazione, creare una base sicura per loro, coltivare l’intelligenza emotiva in famiglia e fornire loro opportunità di apprendimento considerando tutte le abilità che serviranno loro nella crescita.

L’educazione dei figli è questione di consapevolezza, di organizzazione e di intenzionalità da parte dei genitori.  

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Non siamo i migliori amici dei nostri figli, siamo le loro guide.

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Non mi sento vista o capita