Non siamo i migliori amici dei nostri figli, siamo le loro guide.

Un intervento appropriato da parte di un genitore non è necessariamente “ricompensato” con un comportamento ragionevole da parte dei figli.

Genitori e figli hanno ruoli diversi. Il nostro è quello di guidare, insegnare, proteggere, offrire la possibilità di fare esperienze e mettere limiti. Il loro è quello di crescere, imparare, sperimentare, spingersi fuori dalla loro zona di comfort e mettere alla prova i limiti. Per questo capita che a volte noi facciamo quello che il nostro ruolo ci richiede e loro fanno il loro, e non c’è coerenza logica tra azione e reazione, ma questo non deve impedirci di perseverare nel nostro ruolo.

Pensiamo alla necessità di proteggere i nostri bambini e di tenerli al sicuro da pericoli fisici: se tuo figlio piccolo corre avanti a te e rischia di attraversare la strada da solo farai tutto quello che serve per fermarlo. Questo significa braccarlo fisicamente sul momento e trovare strategie efficaci per trattenerlo finché abbia imparato a starti accanto, aspettarti e darti la mano.
Potresti renderti conto che fino a quel momento è meglio tenerlo sul passeggino per fare determinati tratti di strada. E lui o lei, desideroso di essere indipendente, potrebbe non essere d’accordo.

State tutti e due facendo la cosa giusta: tu lo proteggi da un pericolo e lui reclama la sua autonomia. Anche se tuo figlio urla e si dimena tu stai facendo la cosa giusta. E purtroppo il fatto che tu sia nel giusto non significa che tuo figlio accoglierà la tua scelta dicendo: “Caspita mamma, grazie che ti preoccupi per me, hai ragione, ora sto sul passeggino, poi magari quando arriviamo al parco mi fai scendere.” Va bene così.

È parte di quello che significa essere genitori: prendersi la responsabilità di decisioni sgradite e accogliere con comprensione una reazione che dal nostro punto di vista potrebbe sembrare ingiusta.

Certo, ogni tanto sarebbe bello vedersi riconosciuti in questo immenso lavoro. Ho chiesto su instagram che cosa le mamme vorrebbero sentirsi dire dai loro figli e ho raccolto delle risposte bellissime. Ne riporto alcune qui perché penso che ognuna di voi meriti di leggerle come se fossero rivolte a lei, ma non possiamo affidare questa responsabilità ai nostri bambini.

Grazie mamma, che ottimo consiglio, ti ascolto subito.
Grazie mamam per esserci sempre, anche quando sei stanca.
Grazie mamma per tutte le belle cose che facciamo insieme.
Grazie mamma che sei vicino a me quando facciamo i compiti e mi supporti se ne ho bisogno.
Mamma tutto quello che mi hai messo nel piatto era buonissimo!
Grazie mamma, le routine ti stanno strette ma le metti in pratica perché per me sono vitali.
Grazie mamma che ti metti in discussione e studi per trovare il modo migliore per aiutarmi.
Grazie per la tua pazienza.
Grazie mamma, vedere il soggiorno in ordine è proprio piacevole.
Grazie per far quadrare sempre tutto senza farlo pesare, non deve essere facile.
Grazie mamma che non applichi con noi i modelli repressivi e punitivi con cui sei cresciuta.
Hai ragione mamma, forse sono stanco, è ora di andare a letto.
Grazie che mi dici la cosa giusta quando sembra che il resto del mondo non mi capisca.
Mamma, ti sei occupata di noi e della casa tutto il giorno, perché non ti siedi un po’ a leggere adesso?
Grazie mamma che limiti il tempo che passo davanti alla tv.
Grazie accettare che sono diverso da come mi volevi, o almeno di propvarci con tutte le forze.

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Trattare i bambini con rispetto

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Il difficile equilibrio tra genitori molto protettivi e genitori molto duri