I NO superflui che creano conflitti e riducono la libertà
“Mamma posso mettere i lamponi nella pasta e zucchine?”
“Ok.”
La assaggia.
“Buonissimi!”
Assaggia ancora. Si ferma. Inizia a togliere i lamponi dal piatto e rimetterli nella loro ciotolina.
“Mamma li tengo per dopo.”
“Ok.”
“È meglio così.”
“Sono d’accordo.”
Sorriso.
La bellezza delle decisioni prese in autonomia. Della libertà di fare le proprie esperienze anziché prendere per buone quelle degli altri.
Possiamo evitare tantissimi conflitti se ci approcciamo con curiosità alla curiosità dei bambini invece di imporre la nostra visione del mondo.
Alcuni dei “no” che diciamo ai bambini sono superflui, creano tensioni inutili e impediscono ai bambini un apprendimento attraverso l’esperienza, che è il più prezioso ed efficace. Ci tengo però a precisare che il concetto di “superfluo”, quando parliamo di un “no”, non è universale. Spesso quando lavoro con i genitori mi trovo a rivedere con loro le regole familiari per aiutarli a capire quali sono importanti e quali si possono modificare o lasciare andare. E salvo se parliamo di sicurezza, ogni famiglia avrà i suoi limiti e le sue regole, e va bene così. La cosa veramente importante, quanso diciamo di no, è sapere perché lo stiamo dicendo.
Per esempio, nella scenda riportata qui sopra, se la richiesta fosse stata “Posso mettere i lamponi nell’acqua?”, la risposta sarebbe stata “No”, perché abbiamo una regola per cui non si gioca con l’acqua a tavola (motivazioni: si fa presto a fare pasticci, si rischia di rompere il bicchiere, ci si distrae dall’atto di mangiare"). Avremmo però potuto rimandare l’esperimento a più tardi e provare a fare, per merenda, dell’acqua aromatizzata ai lamponi.
Nel pubblicare questo post su instagram sono arrivati diversi commenti divertenti sugli abbinamenti improbabili dei bambini, ne riporto qualcuno per farci due risate:
salame e biscotti abbracci
cipolle sottaceto nel gelato
bruschette con le fragole
salmone e banane
pomodori col miele
yogurt e carote
salame e banana