Genitorialità Condivisa

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Per il terzo incontro su Clubhouse, ho dialogato con Chiara @machedavvero. Si è parlato di tante cose, è stata una conversazione vivace e interessante. L'aspetto che più tengo a riportarvi è l'importanza che Chiara ha raccontato di aver attribuito alla partecipazione del papà alla vita familiare in modo che ognuno potesse essere parte della famiglia e allo stesso tempo avere i propri spazi e continuare a coltivare i propri interessi.

La genitorialità condivisa molto spesso deriva da una scelta consapevole ed esplicitata da parte di uno o entrambi i membri della coppia. Aspettarsi che semplicemente "succeda" perché dovrebbe essere "naturale" potrebbe dire vocarsi al fallimento. Bisogna sapere quel che si vuole e perseguirlo.

Ecco due importanti accortezze condivise da Chiara e utili a future o neo mamme che vogliano favorire il coinvolgimento dei padri:

Non fateli sentire inferiori
È una tendenza molto comune nelle mamme quella di pensare di saper fare meglio. E magari è anche vero, ma solo perché abbiamo molte più occasioni di fare pratica. Ricordo che quando è nata Emma la cambiava sempre Niccolò in ospedale, tanto che arrivati a casa io quasi non sapevo come fare. Fare sentire il papà incapace è un ottimo modo per disincentivare la sua partecipazione e instaurare un'abitudine sbagliata per cui "fa tutto la mamma".

Rinunciate all'idea di essere insostituibili
Le mamme spesso provano orgoglio per il proprio ruolo, e questo va bene, ma c'è il rischio di cadere in un circolo vizioso, di pensare di essere così importanti da essere insostituibili, che senza di noi chissà cosa succederebbe. Senza la mamma, i bambini possono sperimentare un modo diverso di fare le cose, e questo non può che essere una ricchezza per tutti. Lasciamo che i papà siano papà a modo loro.

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