Cosa sono gli stili genitoriali? A cosa serve conoscerli?

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Lo stile genitoriale ha a che fare con la modalità abituale di interazione che il genitore ha con i figli. Lo stile si manifesta nel linguaggio, negli atteggiamenti fisici e nella gestione della sfera emotiva. Lo stile genitoriale influenza il clima familiare, la qualità delle relazioni e l’efficacia educativa.

Ci sono diversi modi per definire uno stile genitoriale.

La psicologa dello sviluppo Diana Baumrind (1927-2018) ha identificato quattro stili:

Genitori autoritari: esigono l’obbedienza, impongono le regole in modo arbitrario, non ammettono contraddittorio e pretendono il rispetto senza sentirsi in dovere di mostrarlo. Il meccanismo correttivo prediletto sono le punizioni
Genitori permissivi: danno poche regole, non utilizzano punizioni, non responsabilizzano i figli sulle conseguenze delle proprie azioni. Cercano la complicità emotiva e lasciano grande libertà ai figli che spesso, non avendo indicazioni chiare, tendono a non sapere come comportarsi e procedere per tentativi
Genitori trascuranti (questo stile è stato in realtà inserito in un momento successivo rispetto ai primi studi): rinunciano completamente al loro ruolo educativo, praticano il disimpegno comunicativo e affettivo e utilizzano premi e punizioni i modo casuale
Genitori autorevoli: riconoscono la necessità di essere un esempio per i propri figli. Danno regole chiare che sostengono con spiegazioni e valori familiari. Sono flessibili, incoraggiano il confronto verbale e valorizzano l’indipendenza ma mantengono la propria responsabilità di adulti senza delegare decisioni importanti


Lo psicologo John Gottman ha definito un’altra categorizzazione in base alla modalità che i genitori hanno di rispondere alle emozioni dei figli:

Genitori noncuranti: sminuiscono, ignorano o sottovalutano le emozioni dei figli
Genitori censori: criticano l’espressione dei sentimenti negativi e possono arrivare a punire i figli per queste manifestazioni
Genitori lassisti: accettano le emozioni dei figli e si dimostrano empatici, ma non riescono a imporre loro una guida e porre limiti ai loro comportamenti
Genitori allenatori emotivi: accettano le emozioni ponendo dei limiti ai comportamenti e offrono ai figli un esempio concreto su come regolare i propri sentimenti


Ci sono poi altre teorie e altri studi, come quello della psicoterapeuta israeliana Nira Kfir su personalità e influenza (personality&priorities) che sostiene che cerchiamo sistematicamente di evitare di trovarci in situazioni che da bambini ci hanno minacciati nel nostro bisogno di appartenenza e rilevanza. Ci sono quindi genitori che, quando si trovano in situazioni di stress o difficoltà, attivano di default una specifica modalità di reazione: superiorità, controllo, comfort o compiacenza. Ognuna di queste modalità ha punti di forza e punti deboli di cui è utile essere consapevoli.


Il modo in cui siamo stati cresciuti certamente influenza il nostro modo di essere genitori, ma non si tratta di un destino immodificabile. Una presa di coscienza, la definizione dei propri obiettivi e la pratica quotidiana della consapevolezza possono aiutarci a uscire da alcuni automatismi e scegliere che genitori vogliamo essere.

Riconoscere il proprio stile non serve a colpevolizzarsi ma a capire che effetti hanno, sui nostri figli, alcuni nostri comportamenti istintivi. Nelle coppie, stili genitoriali diversi possono confondere i figli e avere effetti negativi sui loro comportamenti. Lo stesso succede quando un genitore oscilla tra uno stile e l’altro alternando, ad esempio, momenti di grande rigidità ad altri di eccessivo permissivismo.


Ecco alcune buone pratiche che possono aiutarci ad essere genitori autorevoli:

- fissare delle regole per i figli fondandole sui valori familiari
- riconoscere che le emozioni dei bambini hanno un valore: il compito del genitore non è eliminarle ma insegnare a riconoscerle e gestirle
- utilizzare un linguaggio costruttivo, positivo, semplice e chiaro
- trovare negli errori un’opportunità di crescita

Un genitore autorevole è ciò di cui i bambini hanno bisogno. I nostri figli vogliono sapere con certezza di potersi fidare di noi e delle nostre scelte.

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