Come aiutare i nostri bambini nel momento del distacco

Illustrazione di Claudia Bessi

Sul numero di settembre del ricchissimo magazine di Family Nation c’è un mio articolo su come aiutare i bambini nel momento del distacco, che vale per l’inizio della scuola ma anche per tanti altri momenti della vita e della quotidianità.

Le parole chiave per me sono fiducia, accoglienza e connessione.

Ricordiamoci che l’obiettivo non è evitare che i bambini provino le emozioni che siamo abituati a catalogare come negative, ma che imparino a gestirle. Noi siamo il loro faro, la loro miglior strategia adattiva e il loro esempio. Se invece di fuggire, evitare, reprimere impariamo a creare spazio per questi momenti e tutte le emozioni che portano con sé, comunque vada avremo approfittato di un’occasione per fare sentire i nostri bambini accettati e compresi esattamente per quello che sono.

Ecco l’inizio dell’articolo:

Come aiutare i bambini nel momento del distacco

Molti genitori si chiedono: come posso aiutare mio figlio o figlia nel momento del distacco? Se è proprio da me che fatica a separarsi, c’è un modo in cui posso sostenerlo? La risposta è sì, e anche se è necessario ricordarsi che tutti i bambini sono diversi, che ogni relazione è unica e che le strategie che funzionano per qualcuno possono non funzionare per qualcun altro, ecco alcune accortezze che ci possono aiutare a sostenere i nostri bambini in un momento così delicato.

Che si tratti di iniziare la scuola materna o dormire per la prima volta fuori casa, la cosa più importante da dire è che la paura e il disagio nei bambini spesso derivano dalla sorpresa più che dall’evento in sé. Si ritrovano in una situazione che non sanno come gestire e questo li mette in grande difficoltà. Quindi, possiamo aiutare molto i nostri bambini preparandoli a quello che deve accadere. E con questo non intendo solo informarli dei fatti (passaggio fondamentale), ma anche anticipare possibili emozioni che li accompagneranno. Facciamo un esempio:

“Tra tre giorni tornerai all’asilo. È possibile che tu sia un po’ contento e un po’ spaventato al pensiero di tornare. Forse sei contento di rivedere i tuoi amici. Potrai giocare ancora con Marco e Annalisa. E forse sei un po’ triste di non passare più tutto il giorno con me. Ci siamo divertiti quest’estate vero? È normale sentirsi così.”

Per poter sostenere uno scambio improntato su questi toni esiste un prerequisito fondamentale nel genitore: la fiducia. Fiducia nella propria decisione, qualunque essa sia, e fiducia nel fatto che il figlio o la figlia ce la farà. Spesso i nostri bambini guardano a noi per capire se sono o non sono all’altezza di qualcosa e sentono tutto quello che proviamo. Questa doppia fiducia ci permette di fare un’altra cosa molto importante: consentire ai bambini di mostrare il loro disaccordo.

Leggi l’aritcolo completo all’interno del magazine

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