Accettarsi è più importante di non sbagliare
Non ci sono genitori cattivi.
Ci sono genitori che fanno fatica, che non sanno come fare, che provano dolore, che hanno bisogno di compassione e aiuto.
Non ci sono bambini cattivi.
Ci sono bambini in difficoltà, bambini frustrati, spaventati, bambini estremamente bisognosi di essere visti, capiti e amati.
Cambiamo il nostro punto di vista: è il primo passo per riuscire a cambiare anche i comportamenti che non ci soddisfano.
Lasciamo andare i giudizi e liberiamoci dalle etichette. Le etichette sono gabbie: vincolano il nostro comportamento a quello che ci raccontiamo di noi stessi.
Ti propongo un esercizio:
Oggi e per i prossimi 7 giorni scrivi ogni sera su un foglio, un quaderno o la tua agenda, un pensiero empatico che vuoi rivolgere a te stessa come donna e mamma (o a te stesso come uomo e papà). Durante la giornata successiva, ripeti più volte questo pernsiero nella tua testa.
Se fai fatica a formulare un pensiero empatico, eccoti un piccolo aiuto:
1- Pensa a qualcosa che non ti piace o ti fa arrabbiare di te stessa/o
Esempio: Sono poco presente con mia figlia
2- Inserisci questa frase in un contesto che ti consenta di comprenderee accettare il tuo limite:
Esempio: Sono poco presente perché è molto faticoso per me crescere una bambina piccola e portare avanti un progetto imprenditoriale.
3 - Tenendo presente questo contesto, pensa a quello che stai facendo di buono o a cosa stai facendo per migliorare.
Esempio: "Sono poco presente perché è molto faticoso per me crescere una bambina piccola e portare avanti un progetto imprenditoriale, ma ogni sera quando torno a casa cerco di ascoltarla e di concentrarmi solo su di lei."
Ho proposto questo esercizio su instagram e riporto alcune delle frasi ricevute perché penso che leggerle possa fare bene ad altre mamme.
“Va bene non avere tutto sempre sotto controllo, una cosa per volta e torna l’armonia.”
“Quando perdi la pazienza sii comprensiva con te stessa: può succedere.”
“Non importa se a volte sbagli, l’importante è rifletterci e pensare a come puoi migliorare.”
“Ho ereditato mille ansie ma ogni giorno cerco di riconoscerle come tali e non caricarle su mia figlia.”
“Fa niente se non riesci a fare tutto, godi di quello che hai fatto, quando ridi tua figlia si illumina.”
“È difficile gestire una neonata e una bimba di tre anni da sola tutto il giorno.”
“Stai facendo del tuo meglio. Va bene così.”
“Hai superato tanti limiti, sii fiera del tuo percorso.”
“Succede a tutti di non sentirsi all’altezza.”
“Va bene anche se a volte faccio qualcosa che sia solo per me.”
“Non rimproverarti se il primo anno è stato duro: ce l’hai messa tutta.”