Non voglio più essere una mamma frustrata

unsplash-image-fMM5chAxU64.jpg

Decidere di evolvere, crescere, migliorare, cambiare, non è una scelta che si fa perché si è deboli. È una scelta che si fa perché si pensa di avere il diritto, le capacità e forse anche il dovere di influire sulla propria vita. Non siamo destinati a ripetere sempre gli stessi errori, a rimanere incastrati in situazioni che non ci soddisfano, a continuare a pensare che sarebbe bello se le cose fossero un po' diverse. Abbiamo tutti la possibilità di lavorare su noi stessi per modificare il nostro presente.

Se hai avuto una giornata difficile, non sei riuscita/o a tenere a bada lo stress e hai mostrato ai tuoi figli la versione peggiore di te: non flagellarti. Capita a tutti. Puoi respirare. Non sarà questo errore a segnare la vostra relazione.

Se fatichi ogni giorno, ti capita spesso di urlare, punire e giudicare anche se lo ritieni sbagliato, se ti sembra di sapere cosa vorresti ma continui a ricadere in vecchi schemi di comportamento: fermati e concentrati su di te.

Che cosa ti impedisce di essere la persona e il genitore che vorresti?
Spesso attribuiamo questa responsabilità ai nostri figli ma raramente dipende da loro. C’è sempre qualcosa dentro di noi: una bambina che non è stata ascoltata da piccola, il senso di colpa interiorizzato negli anni, bisogni non ascoltati, ambizioni represse, l’idea che amare significhi sacrificarsi…
C’è qualcosa che porta insoddisfazione nella tua vita? Confrontarti con questa domanda è il primo passo verso un maggiore benessere personale e relazionale.

“La strada per diventare un genitore migliore - come ogni cammino che porti a una crescita personale e all’impadronirsi di nuove capacità - comincia con un auto-esame”
- John Gottman

Indietro
Indietro

Accettarsi è più importante di non sbagliare

Avanti
Avanti

Da cosa dipende l’efficacia dei genitori?