Sbagliare non significa essere incapaci

“Mi arrabbio sempre, sono una pessima madre!”
“Ho perso ancora la pazienza, non riuscirò mai smettere di urlare.”

Se quando sbagliamo ci giudichiamo, ci disprezziamo e ci colpevolizziamo, non potremo che riservare lo stesso trattamento (ingiusto!) ai nostri figli.

“Hai fatto cadere di nuovo il bicchiere, quante volte ti ho detto di non metterlo sul bordo del tavolo, eh? Ma tu niente, non ascolti!”
“Non mi sorprende che tu lo abbia perso, non sei mai attento alle tue cose.”

Chi non fa non sbaglia
Sbagliare significa che ci stiamo provando, che siamo vivi e in cammino.
Riconoscere i proprio errori significa sapere dove si sta andando e chi si desidera essere.

Sbagliando si impara
Insegnare ai bambini che l’errore è amico -perché è sempre un’opportunità di apprendimento e crescita- è una lezione per la vita. Li rende più ottimisti e resilienti.

“Hai fatto cadere il bicchiere, facciamo così, mettiamo un bel sottobicchiere nel posto dove va appoggiato così la prossima volta non ti confondi, che dici?”
“Hai perso il tuo omino. Può capitare quando si portano i giochi al parco, mi dispiace. Abbiamo imparato che forse la prossima volta è meglio lasciarlo a casa, che dici?”


Genitori imperfetti (per fortuna!) ma consapevoli
Per quanto ci concentriamo, empatizziamo, respiriamo e di dedichiamo al self care…continueremo a sbagliare, ogni tanto. A dire o fare qualcosa che non ci rappresenta. E va bene così, anzi, meno male! Perché è lo strumento più efficace che possediamo per mostrare ai nostri bambini come riparare quando si sbaglia e come riprendersi quando si incontra un ostacolo.

“Scusami se ti ho risposto male. Sono molto stanca questa sera e quando ho sonno a volte fatico a controllare le mie reazioni, mi dispiace. Mi accompagneresti a bere un bicchier d’acqua che mi aiuta a calmarmi?”

Perseguiamo l’evoluzione, non la perfezione.

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Genitori autorevoli: sicuri e amorevoli

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Rispettiamo i ruoli: che i genitori facciano gli adulti e si ricordino che i bambini sono bambini