Tre domande ad Alessia Rizzetto, imprenditrice e mamma

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Alessia Rizzetto

- Imprenditrice, mamma di Nina (3 anni) e Giorgio (7 mesi)

Alessia è una delle persone più propositive e instancabili che io conosca. La regina delle PR, una favolosa forchetta, organizzatrice di eventi (e feste) meravigliosi. Nulla di tutto ciò è venuto meno dopo la nascita dei suoi due figli.

Crescere due figli e fare l’imprenditrice: che strategie hai adottato per portare avanti tutto con successo?

Nessuna strategia, ho semplicemente continuato a fare quello che mi appassiona, così che l’adrenalina di nuovi progetti mi desse la carica per essere me stessa e dare il meglio di me anche in famiglia.

Purtroppo come imprenditrice sono “il capo di me stessa” e pretendo tantissimo a livello professionale. Questo non mi ha permesso di concedermi i canonici mesi di “maternità” che ti permettono di riprenderti fisicamente dal parto, di conoscere tuo figlio e instaurare con lui una relazione intima. Questo mi dispiace ma nel contempo l’essere “indipendente” mi ha concesso il privilegio di ritagliarmi momenti e settimane in cui ho dato la priorità ai bambini, in cui ho “staccato” dalla frenesia milanese per ritrovare un nuovo ritmo, a misura “loro”.

Qual è la lezione più importante che hai imparato da mamma?

Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo dai miei bambini. Sicuramente il sentimento che ti travolge quando diventi mamma è il senso di responsabilità nei confronti di qualcuno che ti affida la sua vita. Questa sensazione all’inizio può spaventare ma poi diventa uno stimolo in più per fare sì che i tuoi bambini crescano sani, sereni e sicuri di sé.

Credo sia fondamentale imparare ad ascoltare, perché ognuno di loro, a modo suo, cerca di comunicare le proprie emozioni.

Condividi un suggerimento utile per una mamma-lavoratrice che sta per avere il primo figlio?

Di non farsi spaventare da quello che sarà. Perché avere figli non comporta per forza un passo indietro nel mondo lavorativo. Anzi, trovo che avere un figlio sia fonte di nuova energia, nuove risorse finche e mentali. Io credo molto nelle mamme lavoratrici, le grandi aziende dovrebbero fare altrettanto invece che penalizzarle. Hanno un valore aggiunto perchè sanno cosa vuol dire spirito di sacrificio e precisione. Il problem solving è all’ordine del giorno, l’organizzazione un must. Pur di far quadrare tutto in famiglia siamo capaci di dormire poche ore e non farlo pesare a nessuno.

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