Social network, paragoni e ansia da prestazione genitoriale
Capita anche a te di guardare i social e sentirti incapace? Ti capita di pensare che gli altri genitori sembrano essere tutti più competenti e realizzati? Purtroppo sei in buona compagnia.
I momenti di grande stanchezza, quelli in cui ci sente sopraffatte, sono anche quelli in cui si è più inclini a chiudersi e ritirarsi, magari davanti allo schermo di un telefonino. E quelli sono proprio i momenti in cui scrollando il nostro feed social saremo più vulnerabili alla vista di frazioni di secondo della vita di altre famiglie in cui i genitori sembrano soddisfatti e competenti e i bambini indipendenti e collaborativi. Il confronto rinforzerà il nostro senso di inadeguatezza e alimenterà una spirale di pensieri negativi che tenderanno a demotivarci anziché a muoverci a compassione verso noi stesse, ad accettare i nostri limiti e ricominciare da lì.
Viviamo in un contesto in cui è difficile resistere alla tentazione di paragonarsi, ma dobbiamo ricordarci che
quello che vediamo degli altri è una piccolissima parte della loro verità
ognuno è in punti diversi del proprio percorso di evoluzione personale
quando ci fissiamo sui risultati degli altri perdiamo di vista i nostri obiettivi
Ti faccio un esempio:
👉🏼 Pensiero davanti a un post instagram: “Guarda che meraviglia quei materiali per fare homeschooling, chissà che bello deve essere imparare così, forse avrei dovuto fare la stessa scelta ma mi sento così incapace, non credo sarei all’altezza…”
⚠️ Sentirsi inferiori rispetto alle performance di qualcun altro potrebbe portarci a trascurare questo secondo, importantissimo punto
👉🏼 “Hey aspetta un attimo: io ho un lavoro che amo e che anche se è faticoso mi fa sentire realizzata. Ho dei colleghi che sono come una famiglia. Io VOGLIO lavorare. Io VOGLIO che a occuparsi dell’istruzione dei miei figli sia la scuola. Quello che mi impegno a fare per loro è accompagnare la loro crescita con un lavoro emotivo, offrendo loro esperienze e dando l’esempio dei valori in cui credo. Non voglio essere la loro insegnante, anche se stimo chi lo fa. Penso ci sia tanto valore in quella scelta e so che non fa per me."
Nei momenti più faticosi ci farebbe bene spegnere il telefono e accendere la musica. Abbassare la luce. Cercare un abbraccio o un bagno in vasca. E riconnetterci con tutto il buono che c’è in noi e nei nostri bambini. Perché è lì anche quando ci sembra di non vederlo.
Illuatrazioni: Stella Santin