Ispirare al cambiamento è diverso da pretenderlo
Quando siamo scettici rispetto a qualcosa o qualcuno restiamo a distanza, non gli consentiamo di influenzarci.
Se non ci lasciamo influenzare restiamo statici, immobili, perdendo la possibilità di evolvere ed espanderci.
Essere eccessivamente disponibili a farsi influenzare, d’altra parte, ci può dare la sensazione di non sapere chi siamo, di cambiare a seconda delle “mode” o di chi abbiamo intorno.
Come si trova un equilibrio?
Con consapevolezza e ascolto di sé. Approcciandosi al diverso con curiosità e interesse, prendendosi il tempo di comprenderlo per poi scegliere se fa per noi o meno.
Diversi genitori sono reticenti al cambiamento. Lo vivono con diffidenza o peggio ancora come un’imposizione. Non di rado ascolto storie, soprattutto di mamme, che faticano a “coinvolgere” i propri compagni in un progetto educativo comune. Sovente sotto quel “coinvolgere” c’è in realtà il desiderio di convincere.
Il cambiamento è sempre una scelta. Non arriva da fuori ma da dentro. Fuori c’è lo stimolo, dentro la volontà.
Se vogliamo coinvolgere qualcuno in un processo di cambiamento dobbiamo pensare a come ISPIRARLO o INCURIOSIRLO, non a come trascinarlo o persuaderlo. Dobbiamo lasciare spazio al confronto ed essere altrettanto dispost* a farci influenzare.
Se sei un genitore ti invito a chiederti:
Agisco come agisco perché l’ho SCELTO (e quindi sulla base di conoscenze, consapevolezza, comprensione, obiettivi e valori) oppure
- perché non ho altri strumenti
- perché replico ciò che ho visto fare
- perché ho paura di mettermi in gioco
- perché diffido di quel che non conosco
- in base a pregiudizi e barriere mentali
Invita il o la tua partner a farsi le stesse domande, discutetene insieme cercando di mettere a fuoco il vostro progetto educativo, le vostre priorità e i vostri obiettivi.